La giornata mondiale della tigre( rischio estinzione)
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Ambita per la sua pelliccia, la regina della giungla ha subito una caccia senza tregua da parte dell’uomo, tanto che l’attuale popolazione dell’habitat asiatico, è decimata. L’associazione World Animal Protection (WAP) ha pubblicato in occasione del 29 luglio un rapporto che denuncia l’intenso business sviluppatosi intorno allo sfruttamento
dal 1937 è sparita quella di Bali, seguita dopo il 1970 da quella del Caspio e dagli anni Novanta da quella di Java. Considerata estinta dal 1937 quella della Cina meridionale è stata recentemente classificata come una delle 10 specie animali più minacciate del mondo, in quanto il numero dei suoi esemplari allo stato libero è di circa 60-80 unità. E’ quella la triste cronologia della scomparsa di tre delle nove sottospecie della tigre. Le sei sottospecie che restano oggi sul pianeta, hanno sopportato una riduzione del proprio habitat originario del 93% negli ultimi cento anni e sopravvivono in equilibrio sulla soglia dell’estinzione con meno di 3mila esemplari. In occasione della terza edizione della Giornata mondiale dedicata al felino, che si tiene il 29 luglio, è stato lanciato un nuovo allarme dalla World Animal Protection (WAP): «Avanti così e tutte le tigri viventi oggi in natura saranno estinte nei prossimi 5 anni».
Le iniziative al parco Zoom
Dal 28 al 31 luglio il parco Zoom di Torino ha organizzato molte iniziative dedicate al tema della salvaguardia mondiale del felino. Primo appuntamento il 28 luglio con il concerto di Emir Kusturica, per proseguire nei giorni successivi con attività per i più piccoli e special talk. In rappresentanza della 21 st Century Tiger – associazione per la salvaguardia delle tigri - sarà presente al Bioparco Sophie Adwick, Asst. Programme Manager Asia - Conservation Programmes Zoological Society of London, per raccontare la situazione delle tigri insieme ai Keeper di Zoom. Inoltre, laboratori per bambini e special talk, per coinvolgere tutti i visitatori in modo che possano scoprire questa specie divertendosi.
Perché la giornata mondiale delle tigri?
La Giornata Mondiale è stata istituita nel 2010 durante il Summit sulla Tigre di San Pietroburgo, con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e supportare la conservazione di quest’animale. Alla conferenza, i 13 paesi che ospitano la tigre – Bangladesh, Bhutan, Cambogia, Cina, India, Indonesia, Laos, Malesia, Myanmar, Nepal, Russia, Thailandia e Vietnam – hanno approvato la Dichiarazione di San Pietroburgo, che prevede il raddoppio del numero delle tigri selvatiche fino a 6000, un impegno che richiede tre conteggi completi delle tigri; il primo si terrà quest’anno, il 2016 (il secondo sarà nel 2020).
In che modo si può raggiungere questo ambizioso obiettivo?
La competizione per lo spazio
L’associazione spiega come sia fondamentale aumentare il controllo e la tutela dell’habitat della tigre ed il monitoraggio degli esemplari e creare corridoi di passaggio nell’habitat delle tigri, oggi sempre più frammentato e distrutto, e proteggerli affinché questi felini possano avere dei percorsi sicuri. A fianco di una grande opera di sensibilizzazione, volta anche alla riduzione della domanda di prodotti fatti con parti di tigre utilizzati nella medicina asiatica.
La riduzione dell’habitat ha portato a una riduzione delle prede, portando dunque le tigri a cacciare il bestiame domestico, entrando in conflitto con molte comunità locali, che dipendono dal bestiame. Ciò ha portato a una sempre maggiore uccisione delle tigri o alla loro cattura per il mercato nero. Inoltre altro conflitto con l’uomo è la dipendenza della comunità locale dalle foreste per la legna da ardere, e ciò porta ulteriormente a distruggere il loro habitat ed entrare sempre più in contatto e conflitto con le tigri, aumentando anche gli attacchi da parte delle tigri per difendersi.
Il cambiamento climatico
Una delle più grandi popolazioni di tigri del mondo si trova nelle Sundarbans - una vasta zona della foresta di mangrovie condivisa da India e Bangladesh sulla costa settentrionale dell’Oceano Indiano. Questa zona ospita le tigri del Bengala e protegge le regioni costiere da mareggiate e danni del vento. Tuttavia, l’aumento del livello del mare causato dai cambiamenti climatici minaccia di spazzare via queste foreste e quindi l’ultimo habitat rimanente di questa popolazione di tigri. Oggi però le tigri grazie a tanti sforzi di sensibilizzazione a livello mondiale e di tutela di questa specie, il numero è aumentato arrivando ad essere poco meno di 4000. L’India conta il maggior numero di esemplari, con circa 2000 tigri, La Russia al secondo posto ne conta meno di 500, l’Indonesia meno di 400 e la Malesia meno di 300, Nepal, Thailandia, Bangladesh e Bhutan contano invece meno di 500 in totale.